(in arabo
al-Qahirah, la vittoriosa). Capitale (214
kmq; 6.789.479 ab.) dell'Egitto. Situata sulla riva destra del Nilo, 20 km a Sud
della punta del delta, è la più importante e popolosa città
del mondo arabo e dell'intera Africa e forma con gli immediati dintorni
(comprese le due isole nilotiche di Gezira e di Roda) una divisione
amministrativa autonoma. La zona è particolarmente favorevole
all'insediamento urbano, situata com'è al limite tra l'Alto e il Basso
Egitto, e difatti vi sorgevano un tempo Menfi ed Eliopoli. Agevoli sia verso il
mare che verso l'interno del Paese le comunicazioni stradali, fluviali e
ferroviarie; ben quattro gli aeroporti, dei quali due di carattere
internazionale. Notevole l'importanza industriale del
C., che possiede
stabilimenti tessili, meccanici, chimici, manifatture di tabacco, impianti
siderurgici (vi viene lavorato il minerale di Assuan). Come centro culturale e
intellettuale, il
C. vanta la moschea-università di el-Azhar,
fondata mille anni fa, l'università statale (fondata nel 1908) e quella
americana (1919). Vi sono inoltre numerosi musei: il museo copto, quello d'arte
araba (con annessa biblioteca), il museo d'arte moderna, quello di geologia e,
massimo tra tutti, il museo egiziano, con numerosissime opere d'arte provenienti
dalle necropoli antiche (lo fondò nel secolo scorso l'archeologo francese
Mariette, nominato nel 1858 direttore generale degli scavi). Quanto all'aspetto
urbanistico della città, essa presenta un perimetro pressoché
regolare ed è tagliata in due dal grande corso Khalig-el-Masri, ottenuto
ricoprendo quello che era un tempo il canale Khalig. A Ovest di detto canale
(ora corso) si trova il quartiere europeo, di scarso o nullo interesse
architettonico; a Est sorge invece il quartiere arabo, ricco di monumenti di
grande importanza sia artistica che storica. •
St. - Il nucleo primitivo della città del
C. è da
considerarsi il campo militare di Fustat (la tenda), costruito verso il 641 dal
generale arabo Amr ibn el-As, vincitore di Menfi. Verso l'870 il governatore
Ahmed ibn Tulun, futuro fondatore della dinastia cui diede il proprio nome,
prese residenza stabile sulla collina di Jechkar (già sede di due
cimiteri, il cristiano e l'israelitico); attorno alla cittadella da lui voluta
sorse ben presto l'agglomerato residenziale di al-Qatajyah (il feudo). Ma il
C. vero e proprio, il nucleo di al-Qahirah, la Vittoriosa, sorse
cent'anni dopo per iniziativa di Gawhar, generale del califfo fatimita al-Muizz:
conquistato l'Egitto nel nome del suo sovrano, l'ambizioso generale pensò
bene di edificare una città che potesse rivaleggiare con Baghdad,
capitale dei territori soggetti agli Abbasidi. E nel giro delle sue mura
al-Qahirah finì per racchiudere, al tempo del prode Salah ed-Din (noto da
noi come Saladino), i quartieri costruiti in precedenza. La nuova città
conobbe un periodo di grande splendore sotto i Mamelucchi, che vi fecero sorgere
grandiosi monumenti; ma la conquista turca (1517) rallentò non poco il
fervore costruttivo. Nel 1798 vi si insediò l'esercito francese del
Bonaparte, vittorioso nella battaglia delle Piramidi; tre anni dopo la
città era di nuovo libera, e il nuovo sovrano Mehmet Ali diede mano a un
vasto piano di risanamento e di abbellimento. I primi edifici europei vi sorsero
sotto il lungo regno di Ismail, che vide anche l'occupazione del
C. da
parte delle truppe inglesi: l'evacuazione di tali truppe avvenne solo nel 1946,
dopo che durante la seconda guerra mondiale, proprio il
C. fu sede del
comando britannico del settore mediorientale. Dopo l'avvento, nel 1956, del
regime nasseriano, la città (ove già era stato firmato, nel marzo
1945, l'atto costitutivo della Lega araba) divenne il centro principale del
panarabismo e fu sede di numerosi convegni di Paesi arabi.
• Arte - Numerose sono le moschee, spesso ornate
con mosaici policromi e con splendidi marmi. Interamente in mattoni è la
moschea di ibn Tulun, del IX sec., con un minareto dal caratteristico profilo:
cubico in basso e cilindrico in alto, con scala esterna a spirale; la moschea
del sultano Hasan (sec. XIV) è dominata da una cupola di 55 m e da un
minareto alto 86 m; la moschea di el-Azhar (la Splendida) comprende varie
costruzioni di epoche diverse: il nucleo primitivo risale al 970; altre moschee
degne di attenzione sono quelle di Sangar el-Gauli e di Mohammed el-Nasser,
entrambe del XIV sec., e quelle di Barkuk e di Qaitbai, del XV sec. Il nucleo
della cosiddetta
C. Vecchia conserva tuttora l'antico Forte della Candela
(Kasr el-Chamah), e nella cinta muraria, costruita dai Fatimiti nel XI sec., si
aprono tre splendide porte bizantineggianti. Tipiche dell'età dei
Mamelucchi (secc. XIII-XVI) sono le tombe e le
madrasat, adibite queste
ultime all'istruzione; mentre la dominazione degli Ottomani (secc. XVI-XVIII)
arricchì la città di cupole e di fontane. L'isola di Roda conserva
tuttora un pozzo rettangolare del sec. VIII, utilizzato per misurare il livello
delle acque del Nilo; e nei dintorni del
C. si trovano le celeberrime
piramidi, la necropoli di Giza, la grande diga sul Nilo costruita a Eliopoli tra
il 1843 e il 1910.